Le otto Beatitudini sono il cuore del Vangelo

Dal Vangelo di Matteo

Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
3«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
5Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

 

Le otto Beatitudini sono il cuore del Vangelo; al cuore del Vangelo c’è per otto volte la parola felicità, c’è un Dio che si prende cura della nostra gioia, mostrandoci i sentieri. Dio ci presenta un tutt’altro modo di essere uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di cuori puri. Queste otto parole sono la bella notizia, l’annuncio gioioso che Dio dona vita a chi ama, e se ti fai carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità.

Gesù ci offre una bellissima immagine della santità, immagine concreta, non astratta: portare in noi qualcosa dei suoi tratti, della sua vita raccontata dai vangeli. Ascoltiamolo sul monte dove lui dice chi sono i beati, chi per lui sono gli uomini e le donne felici, veramente felici.

E guardate la concretezza. Se ci chiedessero hai incontrato un santo? Se resistesse in noi l’idea dei miracoli, avremmo qualche dubbio a dire che sì, che sì li abbiamo incontrati. Ma Gesù ci chiama sul monte e i santi ce li mette davanti agli occhi. Sul monte delle beatitudini. Come tutto, o molto, cambierebbe, se ci chiedessero: hai incontrato donne o uomini che la loro fiducia la mettevano in Dio, i poveri in spirito? Hai incontrato donne o uomini che nemmeno il pianto li ha spenti in umanità? Hai incontrato donne e uomini immagini della mitezza? Hai incontrato donne e uomini icone della misericordia, donne e uomini esempi luminosi dell’onestà, donne e uomini costruttori tenaci di ponti di pace, donne e uomini divorati dalla passione per la giustizia, pronti a subire, ma mai arresi?

Li hai incontrati? Li avete incontrati? Io penso che, se ce lo chiedessero, noi dovremmo rispondere che sì, che noi sì li abbiamo incontrati e conosciuti. Lo sappiano o no, donne e uomini conformi all’immagine di Gesù. Che splende nelle beatitudini del monte. Lo dovremmo confessare. Di averli incrociati.

Ma poi ci rimarrebbe dentro una domanda o forse anche un augurio che qualche tratto dell’immagine di Gesù fosse impresso anche nella nostra vita. Anche in noi uomini e donne di Azione Cattolica. Non so quale delle beatitudini. Ma come lo vorrei. Non mi rimane che pregare, non ci rimane che pregare perché sia. Così sia.

Don Vittorio Rocca
Assistente unitario

Segreteria

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