AC scuola di Santità: Alberto Hurtado

Alberto Hurtado
Viña del Mar, 22 gennaio 1901
18 agosto 1952 Santiago del Cile
Memoria liturgica 18 agosto

Dopo un’infanzia segnata dalla morte del padre quando aveva 4 anni, Alberto entra nel Collegio Sant’Ignazio e vi resta fino al completamento degli studi, nel 1917. Studia Diritto nell’Università Cattolica del Cile, coniugando bene studi e servizio degli altri, organizzando, assieme ad altri studenti, un consultorio giuridico per operai. Fra l’agosto e il novembre 1920, svolge il Servizio Militare nel reggimento Yungay. Alberto vuole fare la volontà di Dio e prega molto fino alla scelta di entrare nel noviziato dei padri gesuiti. La prima parte della sua formazione si svolge a Chillán, poi a Corduba.

Il 15 agosto 1925 diventa religioso. Tra il 1927 e il 1931 studia filosofia e inizia il corso di teologia a Sarriá in Spagna; continua gli studi a Lovanio dove, tra il 1934 e il 1935, discute il Dottorato in Scienze Pedagogiche. Il 24 agosto 1933 viene ordinato sacerdote.

Prima di ritornare in Cile, visita alcuni paesi europei, con lo scopo di studiarne le varie istituzioni educative e si adopera per la fondazione della Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica del Cile. Il 22 gennaio 1936, a 35 anni, fa ritorno in patria. È professore di Etica e Sociologia. A Santiago, nel febbraio 1936, inizia il suo apostolato con i giovani, soprattutto nel Collegio Sant’Ignazio e nell’Università Cattolica: promuove il servizio verso i più poveri, perché, ripete: “Essere cattolici equivale ad essere attenti al sociale”. Nello stesso tempo, dà grande importanza agli esercizi spirituali.

Agli inizi del 1941, viene nominato Assistente dei giovani di Azione Cattolica di Santiago dove l’AC era nata nel 1923 per impulso di Pio XI per una partecipazione attiva dei laici nella vita della Chiesa. In seguito, viene nominato Assistente Nazionale della stessa gioventù di Azione Cattolica. In questa veste, percorre il paese, organizzando gruppi e predicando esercizi spirituali. Il suo lavoro non sempre viene compreso e, nel novembre 1944, si dimette.

Un mese prima della sua rinuncia, come lui stesso racconta, in una notte fredda e piovosa, lo avvicina “una persona povera che non ha dove rifugiarsi”. Questo povero lo impressiona profondamente.

Nasce così il Focolare di Cristo, El Hogar de Cristo, la cui prima sede viene benedetta dall’arcivescovo di Santiago, un’opera viva ancora oggi in Cile. Alberto vuole “restituire ai poveri la coscienza del loro valore come persone, della loro dignità di cittadini, più ancora, di figli di Dio”. Il 13 giugno 1947, giorno del Sacro Cuore, insieme a un gruppo di universitari, fonda l’Azione Sindacale ed Economica Cilena (ASICH) per cercare “il modo di svolgere un lavoro che renda presente la Chiesa nell’ambito del lavoro organizzato”. Tra il luglio 1947 e il gennaio 1948, visita la Francia, Lourdes, la Spagna e partecipa alla Settimana degli Assistenti Ecclesiastici della Gioventù Operaia Cattolica. Poi si reca a Roma e parla con il p. generale della Compagnia di Gesù, con mons. Montini e viene ricevuto in udienza speciale da Pio XII, che gli offre tutto il suo appoggio. Non senza critiche, continua il suo impegno, fino a quando non viene colpito da una grave malattia, che lo porterà alla morte, da lui accettata con coraggio e abbandono in Dio.

È stato canonizzato da Benedetto XVI, il 23 ottobre 2005.

da Scuola di santità, AVE, 2008

Segreteria

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