AC scuola di Santità: Maria Bolognesi

Beata Maria Bolognesi
Bosaro (Rovigo), 21 ottobre 1924
Rovigo, 30 gennaio 1980
Memoria litugica: 30 gennaio
Nasce in una famiglia povera e in una situazione di difficoltà per la madre. Fino al febbraio del 1930, Maria trascorre giorni felici in casa dei nonni materni, attingendo dal cuore di nonna Cesira Samiolo una immensa ricchezza di fede e di amore alla preghiera, che costituirà il prezioso bagaglio spirituale per il resto della vita. Con il matrimonio della mamma con Giuseppe Bolognesi, Maria si trasferisce nella famiglia del papà adottivo, da cui sarà amata forse più degli altri sei figli che verranno in seguito. Frequenta solo le prime due classi elementari, poi aiuta la famiglia nella crescita dei fratelli e nella cura dei campi.
Maria avverte nel cuore il bisogno di assistere, possibilmente ogni giorno, alla S. Messa, di frequentare il catechismo e di pregare senza sosta, sia di giorno che di notte, nella sua stanza, come pure nella vasta solitudine della campagna.
Nel 1946 Maria, pur rimanendo a San Cassiano di Crespino (Rovigo), lascia la propria famiglia, d’accordo con i suoi genitori, per trasferirsi stabilmente presso la famiglia Piva Ferdinando, vicini di casa, con cui resta quasi ininterrottamente fino al 1951. La ragione di questo trasferimento è legata alla povertà della famiglia Bolognesi. Ora l’orizzonte si apre: il cuore di Maria è pronto a dedicarsi alla custodia e all’educazione dei bambini, permettendo alle loro mamme di lavorare tranquille in campagna, sapendo ben custoditi i loro figli dalle cure attente di Maria.
Viene ricordata anche per i fenomeni mistici che la coinvolgono. Prima di avere la prima visione, attraversa un periodo di possessione demoniaca dal 21 giugno 1940 al 1° aprile 1942. Poi, vede il primo dei tre anelli che il Cristo le dà (con 5 rubini, segni delle 5 piaghe di Gesù). Da quel momento, patisce le stesse sofferenze di Gesù sul Calvario, e iniziano le sue sudorazioni di sangue. A questi fenomeni, si aggiungono malattie varie.
Nella storia spirituale della Chiesa, ci sono santi che hanno avuto esperienze simili. Maria non blocca la sua attività apostolica nell’Azione Cattolica e come catechista parrocchiale. Uno dei modi che più arricchiscono l’azione apostolica e caritativa di Maria, è l’assistenza ospedaliera. Prima della morte pensa anche alla realizzazione di una casa per convalescenti. Maria è ricordata come “donna silenziosa della carità”, il nascondimento è per lei un modo essenziale di vita, la carità come amore a Dio nella preghiera incessante e nella continua consacrazione a Lui della propria vita; carità verso i fratelli soccorsi nelle loro indigenze materiali – lei povera coinvolta nella povertà altrui – e, soprattutto, nelle loro difficoltà morali.

da Scuola di santità, AVE, 2008

Segreteria

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