L’esperienza vissuta a Roma dal 30 aprile al 3 maggio per l’assemblea nazionale e l’incontro con papa Francesco è già stata presentata in maniera esauriente ed entusiastica. Per completare il quadro di quanto abbiamo vissuto insieme in quei memorabili giorni mancano solo due parole sulla passeggiata fatta nel pomeriggio dopo il pranzo e per raccontarla vorrei citare alcuni versi della canzone di Angelo Branduardi che si intitola “Cercando l’oro”:
“Camminando per di qua stiamo cercando l’oro.
Stamattina in verità ho pensato di partire solo.
Se ora guardo dietro me vedo una lunga fila:
come ho fatto non lo so a pensare di partire solo.
Ora c’è chi dice andiamo avanti;
c’è chi gli risponde che è sbagliato;
qualcuno intanto sta pensando
che sarebbe meglio ritornare.
Sotto questo sole così caldo,
in mezzo a questa confusione,
se almeno si togliessero di mezzo
quelli che vogliono dire la loro!”
Ecco, era proprio così: uno voleva andare alla fontana di Trevi e l’altra voleva comprare i ricordini; quattro si sono diretti a San Pietro e dieci verso piazza Navona. Poi c’era quello più stanco che si lamentava di aver camminato troppo; un’altra si è arrabbiata perché era rimasta da sola davanti a palazzo Chigi. Quelli che camminavano veloci li abbiamo persi di vista e non hanno sentito i richiami e quelli più lenti hanno sbagliato strada. Insomma nervosismo, dispettucci e rimproveri reciproci.
Eppure non abbiamo smesso di essere insieme, ci siamo cercati, aspettati e chiamati, senza darci pace se non prima ci siamo ritrovati: insomma eravamo un gruppo e anche se a volte abbiamo camminato ognuno per conto proprio, tutti quanti alla fine abbiamo raggiunto la meta ed era bello ritrovarsi insieme. Un’ultima cosa: io, da buon capo comitiva, tenevo in alto il mio ombrello perché tutti lo vedessero. Lo hanno visto anche i turisti, che scambiandomi per una guida professionista, mi chiedevano informazioni che io ovviamente non ho saputo dare.
E allora ho capito questo: chi vuol fare il capo sia sempre pronto a dare risposte a tutti, e a tutte le domande che gli vengono poste. E ancora: se si cammina insieme bisogna prendersi cura l’uno dell’altro, discretamente, anche a distanza, ma sempre. Chi è davanti si volga spesso indietro a controllare gli altri e chi è dietro non perda di vista il compagno che lo precede. E tutti regolino il passo per giungere insieme alla meta. Solo così troveremo l’oro.
Anna Maria Cutuli