Con l’amore, anche i bulli potrebbero diventare più buoni.

“Il pensiero di una nostra giovanissima in occasione della giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo”

Ieri, 7 febbraio, ricorreva la giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo. Rosamaria Zappalà, una giovanissima dell’ Azione Cattolica della Cattedrale, ci ha inviato questa sua riflessione che vogliamo condividere con voi.

Il bullismo, purtroppo, continua a bussare alle porte della nostra realtà. Soprattutto tra gli adolescenti, è un problema ancora frequente e diffuso, specialmente a scuola, sia a livello fisico, che a livello psicologico. Sono i ragazzi “più deboli” quelli presi di mira maggiormente, quelli più introversi, timidi, quelli con problemi fisici, quei ragazzi che andrebbero aiutati ad inserirsi nei gruppi, invece vengono scherniti e feriti. Credo che il bullismo vada ben oltre il livello fisico, che il bullismo si nasconda nelle piccole cose, che possono sembrare insignificanti per noi, ma che a qualcuno potrebbero far stare molto male: parlo dei piccoli gesti, delle piccole parole, che feriscono molto di più di uno schiaffo.

Di solito questi atti di violenza partono da una persona, il bullo, che si crede più forte. Credo che il bullo in realtà sia una persona molto debole, una persona che ha paura, che cerca di dimostrare di essere forte attraverso questi atti di violenza, cerca di attirare l’attenzione, per nascondere le sue fragilità, proprio perché non sta bene, non sta bene con se stesso o, di solito, con la famiglia. È una persona che andrebbe aiutata. Forse è proprio l’amore, l’amicizia, la fratellanza che manca a questi individui. Credo che dimostrando un po’ di amore ai bulli, anche loro potrebbero diventare più buoni.

La vittima invece tende di solito a non parlare di questi avvenimenti con i genitori o con gli amici, cerca di tenersi tutto dentro, per vergogna, forse, o per paura; tende ad isolarsi e a dare la colpa a se stesso. E questo non è giusto, non è giusto perché i bambini, come qualsiasi persona, devono riuscire a godersi la vita, a stare con gli amici, giocare, divertirsi…

 “Il tempo è un gioco giocato splendidamente dai bambini” diceva qualcuno, proprio perché i bambini usano fino all’ultimo secondo che hanno per realizzare i propri sogni, non si tirano indietro davanti a un ostacolo. Ma con questi atti di bullismo i ragazzi non riescono a vivere spensierati. Invito qualunque persona a parlarne, perché non è una vergogna ed è più facile superarlo se aiutati.

Papa Francesco ha detto: “Vivere insieme, confrontarsi, dialogare, creare relazioni è la strada per vincere il bullismo”. Sono d’accordo, infatti credo che sia fondamentale condividere, vivere insieme, dialogare, ma soprattutto ascoltare l’altro. Impariamo ad ascoltare e non solo a parlare, a tendere la mano a chi ha bisogno… Impariamo a dedicare del tempo alle persone che hanno bisogno, perché la cosa più preziosa che si possa ricevere dalle persone non sono dei regali, non sono le parole, ma è il suo tempo, perché quello non torna indietro. Solo imparando ad ascoltare, a dedicare del tempo e a tendere la mano alle persone più bisognose potremmo superare il bullismo.

Papa Francesco conclude dicendo: “Ognuno di noi ha qualcosa di buono da dare all’altro, ognuno di noi ha bisogno di ricevere qualcosa di buono dall’altro. Dichiariamo guerra al bullismo, perché sminuisce la dignità”

Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per abbattere il bullismo. Amiamo, ascoltiamo, aiutiamo perché ogni bambino, come ogni individuo, deve poter sognare, vivere e amare…


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